Apologetica – vol. II

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    Autore: Cesare Silva

    Nella seconda metà dell’Ottocento l’apologetica in Italia risente fortemente delle lotte e delle polemiche che avvelenano il clima politico e culturale e che si acuiscono con l’avversarsi della Questione Romana dopo il 1870.

    La rivista La Civiltà Cattolica fondata nel 1850 e prodotta a Roma, diretta dai Padri Gesuiti, tra cui spiccano le firme di P. Carlo M. Curci (1809-1891) e di P. Salvatore Brandi (1852-1915), si propone di offrire il punto di vista cattolica in tutti gli ambiti della società e della cultura italiana. In articoli specifici come in genere in quelli di articoli di approfondimento, l’apologetica costituisce la prospettiva di fondo che sarà mantenuta per più di un secolo, così da essere punto di riferimento e fonte di ispirazione per una vasta pubblicistica, tendente a difendere i valori della società cristiana di fronte alla secolarizzazione incipiente. La legislazione laicista e anticlericale dello Stato unitario spingono l’apologetica sul tema della difesa e della giustificazione storica e religiosa del potere temporale del Papato, senza disdegnare toni polemici (del resto comuni su stampa e pubblicistica). Un’altra rivista importante per l’apologetica italiana è La Scuola Cattolica, fondata nel 1873 e curata dai docenti del Seminario Arcivescovile di Milano.

    Un tono popolare e moralistico riecheggia nell’opera del gesuita P. Antonio Bresciani (1798-1862), che scrive anche romanzi che riscossero all’epoca un certo successo, intesi come una forma di apologetica diretta ed efficace. Un confratello, P. Secondo Franco fa uscire a Roma nel 1859 un volumetto agile e semplice intitolato Risposte populari alle objezioni più communi contro la religione.

    Negli stessi anni San Giovanni Bosco (1815-1888) intraprende una lunga e feconda attività come pubblicista e divulgatore attraverso volumetti e riviste periodiche allo scopo di difendere la fede e la morale, oltre che l’istituzione ecclesiastica, dalle principali obiezioni del tempo con un tono popolare ed efficace. Nella seconda metà dell’Ottocento in risposta alla pubblicistica protestante (soprattutto Valdese) che approfittando del clima politico post-unitario comincia a prendere piede in Italia (pur restando assai marginale) escono diverse opere tese a difendere la dottrina e la tradizione cattolica. Ricordiamo tra gli autori l’Arcivescovo di Torino Gaetano Alimonda (1818-1891), noto al grande pubblico come fecondo oratore e il gesuita P. Giovanni Perrone (1794-1876). Quest’ultimo, esponente di spicco della Teologia romana, con altri docenti del Collegio Romano (poi Università Gregoriana) del calibro di Passaglia, Palmieri, Franzelin, Billot, costituiscono la base teorica dell’A. diffusa in Italia fino alla seconda metà del novecento, restando marginale l’influsso delle nuove istanze provenienti dalla Francia.

    In risposta alle nuove sensibilità e con un tono popolare e accattivante è l’opera del vescovo di Cremona Geremia Bonomelli (1831-1914) intitolata Seguiamo la ragione edita nel 1898.

    A partire dai primi decenni del novecento si diffondono diversi manualetti di A. composti per i membri dell’Azione Cattolica quali trattati di cultura cattolica, che segnano il passaggio della materia anche al laicato.

    Dopo la seconda guerra mondiale, nel clima di forte contrapposizione politica e sociale si sviluppa un’A. tesa a difendere la dottrina cattolica (non solo dal punto di vista religioso) dall’ideologia comunista allora dilagante, con una pubblicistica assai variegata.

    In questi anni ha un certo risalto l’edizione italiana (uscita nel 1954) dell’Enciclopedia Apologetica pubblicata in Francia nel 1948 (con il titolo Apologétique) che vanta tra i collaboratori Garrigou-Lagrange. L’opera, pensata come sostituzione più che aggiornamento del Dictionnaire apologétique de la foi catholique, uscito tra il 1925 e il 1928, pur nel rispetto delle tradizionali forme dell’apologetica, registra l’influsso della Nouvelle Theologie francese che inizia a infiltrarsi anche negli ambienti italiani piuttosto conservatori; la presenza di prospettive del tutte nuove e aperte al contesto del mondo contemporaneo, anticiperà la stagione del rinnovamento anche dell’A. nel contesto del Concilio Vaticano II.

    Un nuovo impulso all’apologetica viene il 14 settembre 1988 con la pubblicazione della lettera enciclica Fides et Ratio del papa Giovanni Paolo II che stimola una vasta produzione di studi teologici che prosegue con gli interventi magisteriali del successore, Benedetto XVI, i cui scritti sono da tempo noti al pubblico italiano. È infatti da notare nell’ultimo ventennio un significativo ritorno di pubblicazioni di carattere dichiaratamente apologetico, a sfondo teologico o prevalentemente storico, attraverso singoli volumi e riviste periodiche specializzate allo scopo di interessare il vasto pubblico. Tra gli autori ricordiamo L. Negri, V. Messori e A. Socci.

    Da segnalare lo sforzo compiuto dalla Conferenza Episcopale Italiana nell’ambito del Progetto Culturale che ha partorito tra le varie iniziative un convegno internazionale Dio oggi. Con Lui o senza di Lui tutto cambia, i cui atti sono stati pubblicati nel 2010.

    Fonti e Bibl. essenziale

    L. Maisonneuve, Apologetique, in Dictionnaire de Théologie catholique, I, Paris 1909, coll. 1511-1580; G. Monti, Apologetica, in Enciclopedia Cattolica, I, Città del Vaticano 1948, coll. 1650-1659; G. Monti, Apologetica, Letteratura, in Enciclopedia Cattolica, I, Città del Vaticano 1948, coll. 1659-1669; G. La Piana, Apologetica, in Enciclopedia Italiana, III, Roma 1929, 691-697.


    LEMMARIO