Visite apostoliche – vol. II

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    Autore: Maurilio Guasco

    Interrotte nel corso del XVII e XVIII secolo, riprese in qualche occasione nel periodo della Restaurazione, le visite apostoliche divennero nuovamente uno strumento importante nel corso del XX secolo, soprattutto come elemento di preparazione della riforma di alcuni settori della Chiesa, o per verificare l’applicazione di documenti romani particolarmente significativi. Dopo le timide riprese fatte da Leone XII, Gregorio XVI e Pio IX, sarebbe stato soprattutto Pio X a ricorrere a tale strumento di governo fin dai primi anni del pontificato e in vista di quelle ampie riforme che intendeva introdurre nella curia romana e nella vita delle diocesi. Pio XI poi vi avrebbe fatto ricorso in vista o dopo la Costituzione Deus scientiarum Dominus (1931) che avrebbe provocato una profonda trasformazione nella formazione del clero, causa la quasi totale soppressione delle facoltà teologiche nei diversi paesi.

    Era stato Leone XIII, tramite la Congregazione del Concilio, a prevedere nel 1902 una visita apostolica, che venne però realizzata da Pio X in vista delle riforme che intendeva attuare già nei primi anni del suo pontificato; una visita che avrebbe coinvolto le diocesi e i seminari e che sarebbe proseguita negli anni di Benedetto XV, anche se con criteri modificati essendo nata la Congregazione dei seminari e delle Università Cattoliche. Non vi è d’altronde da stupirsi se si prende atto che i criteri e la nomina dei visitatori risentissero dei ruoli, e anche del potere, che le singole Congregazioni e i loro Prefetti avevano in base agli orientamenti dei pontefici e ai ruoli attributi alle Congregazioni stesse. In questo senso, le Visite decise da Pio X avevano anche come scopo di preparare da un lato una riforma che ribadisse alcune linee ecclesiologiche proprie del pontefice, e dall’altro tenessero conto del clima di repressione del modernismo, che per Pio X rappresentava il pericolo assoluto, la sintesi di tutte le eresie, secondo la definizione che ne aveva dato lo stesso pontefice. Per dare una certa uniformità alle diverse visite, la Congregazione del Concilio aveva anche preparato delle “Regole per la Visita Apostolica” e un “Regolamento personale e questionario del visitatore apostolico”.

    Benedetto XV avrebbe poi fatto ampio ricorso alle visite apostoliche concernenti diverse istituzioni e diocesi italiane. Lo stesso futuro Pio XI, mentre era Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, nel 1918 era stato inviato in Polonia come visitatore apostolico. Divenuto papa, Pio XI nel 1931 avrebbe istituito la carica di “visitatore apostolico” per i seminari italiani, attribuendogli dei poteri molto ampi, mentre avrebbe fatto spesso ricorso a visite apostoliche soprattutto nelle Chiese dell’Europa Orientale, ma anche in diocesi di altri paesi.

    Nel corso degli anni ’20 aveva inviato visitatori apostolici nei seminari e nelle facoltà teologiche, spesso presenti nei seminari. Avrebbe così potuto constatarne la vita difficile, nominando quindi una commissione che avrebbe preparato la Costituzione Deus scientiarum Dominus, che avrebbe determinato, come è già stato ricordato, la soppressione di molte facoltà teologiche. Dopo la Costituzione, Pio XI avrebbe indetto altre visite apostoliche, che avevano il compito di verificare l’attuazione di quella Costituzione che aveva sollevato non poche riserve, per esempio in Spagna.

    La prassi delle visite è rimasta in vigore anche in anni recenti, promosse spesso dalle Congregazioni romane e rivolte ad aspetti specifici delle singole Chiese locali. Lo stesso Giovanni Paolo II vi ha fatto ricorso, anche se spesso, causa la delicatezza di certe visite, le ragioni e le indicazioni fornite alla Santa Sede sono rimaste segrete.

    Fonti e Bibl. essenziale

    L. Bedeschi (ed.), L’antimodernismo piemontese. b) Relazioni dei visitatori apostolici, in “Fonti e Documenti”, n. 9, 1980, 55-95 (nei numeri successivi della rivista si trovano altre relazioni concernenti diverse regioni); V. Cárcel Ortí, Informe de la visita apostolica a los seminarios españoles en 1933-1934. Edicion del Informe y estudio sobre “La formacion sacerdotal en España (1850-1939)”, Salamanca 2006; F. Iozzelli, Roma religiosa all’inizio del Novecento, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1985; G. Tuninetti, Facoltà teologiche a Torino. Dalla Facoltà universitaria alla Facoltà del’Italia Settentrionale, Piemme, Casale Monferrato 1999; G. Vian, La riforma della Chiesa per la restaurazione cristiana della società. Le visite apostoliche delle diocesi e dei seminari d’Italia promosse durante il pontificato di Pio X (1903-1914), Herder, Roma 1998.


    LEMMARIO