Giornali, Riviste cattoliche – vol. II

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    Autore: Sergio Apruzzese

    Gli anni post-unitari furono caratterizzati dalle ristrette dimensioni del mercato dei lettori, da una accentuata dispersione editoriale a carattere perlopiù regionale e provinciale, la pubblicistica cattolica si mostrò anzitutto nel suo volto intransigente, fieramente avversa alle modalità con le quali si era costituito lo Stato unitario e non priva di nostalgie temporalistiche e legittimistiche.

    Tra i fogli più rappresentati di questa lunga stagione giornalistica per la Chiesa italiana ci fu anzitutto la gesuita Civiltà Cattolica che, nata nel 1850 mai tergiversò dalla sua ferma opposizione al liberalismo, al Risorgimento inteso come moto di usurpazione del primato papale sulla nazione a favore di un ceto laicista e anticlericale, al rosminianesimo, considerato come un pericoloso cedimento filosofico verso la “perversa” modernità dei non cristiani. Accanto alla Civiltà Cattolica si posero in prima linea nella lotta allo Stato liberale e per la riaffermazione dei diritti della Chiesa sulla società e sullo Stato laico e usurpatore, l’Osservatore Romano e L’Osservatore Cattolico. Il primo nacque il primo luglio 1961 divenendo da subito l’organo ufficiale della Santa Sede e prendendo così il posto che fu del Giornale di Roma.

    Il 2 gennaio 1864 nasceva a Milano come erede dell’Osservatore Lombardo (bisettimanale uscito a Brescia tra il 1861 e il 1863), l’Osservatore Cattolico. Fondatori, proprietari e primi direttori della rivista intransigente furono mons. Giuseppe Marinoni, superiore dell’Istituto delle missioni estere di Milano, e don Felice Vittadini, professore di dogmatica nel seminario milanese. La penna più audace del foglio milanese fu don Davide Albertario (1846-1902), avversario irriducibile del liberalismo sul piano politico-sociale e del rosminianesimo sul piano filosofico-teologico. Sulla scia di questi tre periodici nacque a Milano nel gennaio 1873 La Scuola Cattolica, divenuta nel 1902 (dopo la fusione con La Scienza italiana di Giovanni Maria Cornoldi) La Scuola Cattolica e la Scienza italiana.

    Altri periodici intransigenti furono: L’Eco delle Romagne di Bologna (1861-1863); lo Stendardo Cattolico di Genova (1862-1874); L’Unità Cattolica di Torino (1863) fondata da don Giacomo Margotti già protagonista dell’Armonia della Religione con la Civiltà e negli anni divenuta punto di riferimento di quest’area intellettuale cattolica; la veneziana Libertà Cattolica, che, nata a nel 1856, a partire dal 1866 si trasferì a Napoli sotto la guida dell’abate Girolamo Milone divenendo il più importante giornale del Meridione; Il Diritto Cattolico di Modena (1867-1911); La Voce della Verità di Roma (1871-1904) diretta da Francesco Naldi, coadiuvato dal fondatore della Civiltà Cattolica, Carlo Maria Curci; La Discussione (1873-1906) di Napoli e di orientamento legittimista e filo-borbonico.

    Rispetto alla linea intransigente quella moderata fu minoritaria ma capace ugualmente di tracciare sentieri programmatici e ideali destinati a rivelarsi fecondi nel nuovo secolo. Tra i fogli più rappresentativi di tale corrente si ricordano: Gli Annali Cattolici (1863) e la Rivista Universale (1866) entrambe genovesi, La Rassegna Nazionale di Firenze (1878) la Rassegna Italiana di Roma e il quotidiano milanese La Lega lombarda (1886).

    Sull’onda lunga della Rerum novarum (1891) di Leone XIII nasceva a Roma nel 1893 e diretta da Salvatore Talamo (1854-1932), coadiuvato da Giuseppe Toniolo (1845-1918) la Rivista di studi sociali e discipline ausiliarie.

    Nel solco del cattolicesimo sociale tracciato da Toniolo e nel quadro più ampio del nazionalismo radicale promosso dalle nuove aristocrazie spirituali della nazione, con una sua precisa autonomia intellettuale e politica, si colloca il sacerdote marchigiano Romolo Murri (1870-1944), attivo organizzatore della cultura cattolica tra Otto e Novecento e di riviste giovanili finalizzate alla rigenerazione morale, politica e sociale degli italiani: Vita Nova (1895-1896) Cultura Sociale (1898-1906), il Domani d’Italia (1901-1903), la Rivista di Cultura (1906-1909), Il Commento (1910-1911), Studium (1906), sono soltanto alcuni dei riferimenti pubblicistici che videro Murri protagonista e promotore.

    Il movimento femminista cristiano sorto e sviluppatosi in tale periodo ebbe tra i suoi periodici più rilevanti: Azione Muliebre (1901-1949) della nobile veronese Elena da Persico (1869-1948), In Cammino (1900-1904) di Antonietta Giacomelli (1857-1949) e Pensiero e Azione (1904-1908) di Adelaide Coari (1881-1966) e Pierina Corbetta.

    Al moto di ringiovanimento e di rinnovamento culturale della nazione espressosi tra i due secoli diede un contributo assai significativo la cosiddetta «crisi modernista», che vide le riviste cattoliche principale veicolo di idee e di polemiche con l’ala più conservatrice del cattolicesimo italiano. I periodici che più si distinsero in questa fase sul versante modernista, furono: Studi Religiosi di Firenze, diretti dal sacerdote Salvatore Minocchi (1901-1907); la Rivista storico-critica delle Scienze Teologiche (1905-1910) e Nova et Vetera (1908), entrambe fondate e dirette dal prete romano Ernesto Buonaiuti; In Cammino (1900-1904) di Antonietta Giacomelli; la Rivista delle Riviste per il clero (1903-1908) di Macerata e diretta dal canonico Giovanni Sforzini; La Cultura Contemporanea di Roma (1909-1913); Il Rinnovamento di Milano (1907-1909) e diretta da Tommaso Gallarati Scotti (1878-1966), Antonio Aiace Alfieri (1880-1962) e Alessandro Casati (1881-1955); Battaglie d’oggi di Napoli (1905-1912, diretta dall’insegnante liceale ed ex tenente dell’esercito, Gennaro Avolio e nel 1913 divenuta La Nuova Riforma, durata fino al 1918). Sul versante opposto (con toni differenti) si schierarono oltre ai periodici sopracitati della intransigenza ottocentesca anche nuovi fogli: la Miscellanea di Storia Ecclesiastica e di Studi ausiliari (Roma, 1902-1907 e diretta da monsignor Umberto Benigni); la Rivista di Scienze e Lettere del seminario diocesano di Napoli di forte matrice tomistica (1900-1909); Religione e Civiltà di Siena (1910-1914), diretta dal canonico toscano Agostino Ruelli; la Sentinella Antimodernista di Firenze (1912-1913); e soprattutto le due riviste principali del movimento neoscolastico milanese, ruotanti attorno alla figura e l’opera del frate francescano e medico, Agostino Gemelli (1878-1959): la Rivista di Filosofia Neo-Scolastica (fondata nel 1909) e Vita e Pensiero (iniziata nel dicembre 1914).

    All’inizio del Novecento per far fronte alla egemonia della stampa liberale anticlericale su iniziativa del conte Giovanni Grosoli (già al vertice dell’Opera dei Congressi sciolta d’autorità nel 1904 da Pio X) viene fondato nel 1907 e conclusosi tra varie vicissitudine finanziarie e politiche nel 1918, il trust della stampa cattolica costituito dalla «Società Editrice Romana» cui facevano capo diverse testate giornalistiche: Il Corriere d’Italia (1907) pubblicato a Roma, che assunse il ruolo di giornale pilota del trust, L’Avvenire d’Italia (1910) di Bologna, diretto da Filippo Crispolti (1857-1942), Il Corriere di Sicilia (1912) di Palermo, L’Italia (1912) di Milano, Il Momento (1912) di Torino, diretto da Angelo Mauri (1873-1936), Il Messaggero Toscano (1913) di Pisa, l’Esare (1916) di Lucca.

    Negli anni del dopoguerra sorse la stampa vicina al partito popolare composta da almeno venti quotidiani e da numerosi altri periodici capillarmente diffusi nel Paese. Estremamente vario era l’orientamento politico: si andava dalla linea nei toni moderata della milanese Civitas (1919-1924, diretta da Filippo Meda, 1869-1939) e di Politica Nazionale (1916-1923) alle riviste del sindacalismo cattolico: L’Azione di Cremona di Guido Miglioli (1879-1954) e Conquista popolare (1921-1922) di Verona e diretta da Giuseppe Speranzini (1889-1976); infine al Pensiero popolare di Torino (1920-1923 e animata da Attilio Piccioni, 1892-1976). Il Popolo Nuovo fu l’organo dal 1919 al 1925 del partito popolare di Luigi Sturzo (1871-1959).

    Fiancheggiatore del regime fascista e in contrapposizione alla egemonia dell’idealismo assoluto del filosofo siciliano Giovanni Gentile (1875-1944), fu la rivista fiorentina Il Frontespizio (1929-1940), in particolare attraverso l’intraprendete figura del sacerdote romano don Giuseppe De Luca (1898-1962).

    Sorta a Firenze come supplemento di Vita cristiana nel 1939 e durata un anno, Principi, promossa da Giorgio La Pira (1904-1977), costituì per la cultura cattolica il ponte fra la fine di una illusione storica (quella di poter in qualche modo «guidare» il fascismo verso la restaurazione cristiana dello Stato e della società civile) e la volontà di organizzare un nuovo patto di civiltà fondato sul radicalismo dei principi evangelici del cattolicesimo.

    Dopo la liberazione ripresero le pubblicazioni testate storiche del giornalismo cattolico, come L’Eco di Bergamo, diretto da don Andrea Spada, L’Avvenire d’Italia a Bologna, diretto da Raimondo Manzini, L’Ordine a Como, diretto da don Giuseppe Brusadelli, l’Italia a Milano e ll Cittadino di Genova. Nel 1946 esce Humanitas mensile di cultura e di attualità della Casa editrice Morcelliana e diretto da p. Giulio Bevilacqua (1881-1965), Michele Federico Sciacca (1908-1975) e Mario Bendiscioli (1903-1998).

    Nel 1947 sorse la rivista Cronache Sociali, legata alle figure di Giuseppe Dossetti (1913-1996), Amintore Fanfani (1908-1999), La Pira e Giuseppe Lazzati (1909-1986). Terminò la sua esperienza nel 1951, in dissenso con la linea politica della Democrazia cristiana di Alcide De Gasperi, giudicata troppo moderata e conservatrice.

    Nel 1949 nasce Adesso, rivista di impegno cristiano di don Primo Mazzolari (1890-1959), volta a promuovere l’immagine di una Chiesa al servizio degli ultimi. Tra i periodici vicini invece alla linea centrista degasperiana è da ricordare La Discussione fondata dal leader trentino nel 1952; diretta da Giulio Andreotti (1919-2013) fu invece la rivista Concretezza nata nel 1955.

    La sinistra DC si espresse anche attraverso altre riviste quali Per l’azione (1948-1953); Iniziativa democratica (1951-1952) di Giovanni Galloni e Achille Ardigò a Bologna; La Base, che uscì a Milano nel febbraio 1954, seguita da Prospettive (1954-1955) sotto la direzione di Aristide Marchetti; Politica (1955) fondata a Firenze da Nicola Pistelli. Nell’area giovanile democristiana si collocano Stato democratico e Terza generazione (1955-1954) diretta da Bartolo Ciccardini e il Domani d’Italia (1975-1976) di Milano diretto da Giovanni Galloni. Su un piano più strettamente religioso-culturale va ricordato il periodico L’Uomo, pubblicato a Milano nel 1945 da un gruppo di letterati e sacerdoti tra i quali p. David Maria Turoldo (1916-1992) e p. Camillo De Piaz (1918-2010). All’inizio del 1946, ad opera di Nando Fabro, usciva a Genova il mensile Il Gallo che ebbe tra i suoi sostenitori il p. filippino Andrea Gaggero e il francescano Nazareno Fabretti.

    Particolarmente importanti le riviste bolognesi Il Regno (fondata nel 1956 da un gruppo di religiosi dehoniani) e Il Mulino (1951); da ricordare la rivista di Wladimiro Dorigo, Questitalia (1958-1970), che rappresentò il punto di riferimento e di coordinamento dei diversi gruppi spontanei locali sviluppatisi in Italia, la cui connotazione politica si orientò verso un progressivo distacco dalla DC per convergere verso una scelta di sinistra. Questi fermenti saranno anche la base per la nascita del movimento dei cristiani per il socialismo, alle cui istanze si richiamano alcune riviste tra cui Testimonianze (1958) e Il Tetto (1963). Ostile, invece, al clima riformatore instauratosi con il Concilio Vaticano II dei primi anni Sessanta (di cui Concilium, nata nel 1965, sul piano europeo fu la più significativa manifestazione pubblicistica), e di forte orientamento teologico tradizionalista fu il periodico genovese Renovatio (1966-1993), diretto dal cardinale Giuseppe Siri (1906-1989). Organo, infine, del movimento ecclesiale «Comunione e liberazione», affermatosi negli anni Sessanta con a capo don Luigi Giussani (1922-2005), fu il mensile CL, fondato nel 1974.

    Con la caduta dell’impero sovietico, l’associazione romana «Riformismo e solidarietà» dava vita al mensile cattolico-progressista Il Bianco e il rosso diretto da Pierre Carniti. Ispirazione completamente diversa e di orientamento conservatore fu quella che diede vita alla pubblicazione delle rivista Liberal, a Roma nel marzo del 1995, sotto la direzione dello storico Giorgio Rumi.

    Per quel che concerne gli ultimi anni è da segnalare la vicenda dell’Avvenire. Il quotidiano della Cei nel 2008 tocca quota 105.000 nelle tirature con la direzione di Dino Boffo, uomo legato a Camillo Ruini e al centro di vivaci polemiche politiche prima con lo storico Pietro Scoppola (1926-2007) e poi con Il Giornale di Vittorio Feltri che lo costrinse nel 2009 alle dimissioni dopo un violento scontro sul caso della vita privata dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Due vicende che segnano le fragilità e le ambiguità di lungo periodo di una parte significativa della stampa cattolica, ancora non sufficientemente autonoma dal potere politico.

    Fonti e Bibl. essenziale

    P. Scoppola, Crisi modernista e rinnovamento cattolico in Italia, Bologna 1961; G. Licata, Giornalismo cattolico italiano, Roma 1964; F. Leoni, L’Osservatore Romano. Origini ed evoluzione, Napoli 1970; S. Ristuccia (a cura di), Intellettuali cattolici tra riforma e dissenso: polemiche sull’integrismo, obbedienza, rifiuto dell’istituzione nelle riviste degli anni sessanta, Milano 1975; F. Malgeri, La stampa quotidiana e periodica e l’editoria, in F. Traniello, G. Campanini (diretto da), Dizionario storico del movimento cattolico in Italia. 1860-1980, I/1, I fatti e le idee, Casale Monferrato 1981, 273-295; A. Majo, Storia della stampa cattolica. Lineamenti storici e orientamenti bibliografici, Milano 1984; A. Canavero, Albertario e l’”Osservatore Cattolico”, Roma 1988; F. Dante, Storia della “Civiltà Cattolica”. Il laboratorio del Papa, Roma 1990; G. Vecchio, Politica e democrazia nelle riviste popolari (1919-1926), Roma 1990; M. Tagliaferri, L’Unità cattolica. Studio di una mentalità, Roma 1993; G. Sale, “La Civiltà Cattolica” nella crisi modernista (1900-1907), prefazione di P. Scoppola, Milano 2001; D. Saresella, Dal Concilio alla contestazione. Riviste cattoliche negli anni del cambiamento (1958-1968), Brescia 2005; Cronache Sociali 1947-1951, edizione anastatica integrale e introduzione a cura di A. Melloni, Bologna 2007; M. Forno, I giornali: ombra e riflesso, in A. Melloni (a cura di), Cristiani d’Italia. Chiesa, società, Stato, 1861-2011, II, Catanzaro 2011, 1453-1464; D. Saresella, Le riviste del secondo dopoguerra, in A. Melloni (diretto da), Cristiani d’Italia. Chiesa, società, Stato, 1861-2011, II, Roma 2011, 1355-1366.


    LEMMARIO