Diaconato – vol. I

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    Autore: Paolo Siniscalco

    Sotto il lemma ‘diaconato’ sono indicate realtà e funzioni diverse svolte nella Chiesa durante i secoli fino ad oggi. L’argomento è vasto e complesso anche in relazione al tempo in cui lo si può considerare. Si indica qui qualche primo elemento orientativo, rimandando ai riferimenti bibliografici per ogni approfondimento.

    Può essere conveniente considerare in primo luogo quale sia la radice del diaconato, segnalare qualche sviluppo che l’istituzione ha avuto nei primi secoli in speciale modo a Roma e che ne è oggi del diaconato, dopo il Concilio Vaticano II. Già nel greco classico si incontrano il termine diakonia con il senso di ‘servizio’ o ‘azione del servire’ o ‘azione di compiere i propri doveri’, e pure diakonos con il senso di ‘colui che è al servizio’, ‘servitore’. Il latino cristiano antico, con un prestito formale dal greco, forgia un nuovo termine, diaconus, un vero e proprio grecismo, (insieme ad una serie di altre parole, sostantivi o aggettivi, aventi la stessa radice: diaconia, diaconatus, diaconalis, diaconicum). L’idea della diaconia nasce dal servizio che Gesù rende ai ‘piccoli’ e anche ai discepoli (cf. Mc 10, 42-45 e par.).

    Si sa che Luca in Atti degli Apostoli (cf.6, 1-6) parla di ‘diaconi’. L’episodio è noto. Nella prima comunità di Gerusalemme sorge un malcontento degli Ellenisti verso gli Ebrei perché le loro vedove vengono trascurate nel servizio quotidiano. Allora i dodici convocano l’assemblea dei discepoli e dicono agli Ellenisti di scegliere sette uomini da proporre a questo incarico. L’assemblea elegge sette uomini, tra i quali Stefano, li presenta agli apostoli, che impongono loro le mani. Numerosi sono i problemi posti da questo passo; su di essi non ci si può attardare in questa sede (cf. infra, la bibliografia). Basterà notare che per lungo tempo si è ritenuto che la narrazione lucana si riferisse all’istituzione del diaconato – così già afferma Ireneo di Lione (cf. Adu. haer.I, 26, 3; IV, 15, 1) – e che i sette siano stati i primi diaconi della Chiesa. Una serie di difficoltà consiglia prudenza interpretativa. A prova del fatto che inizialmente la gerarchia ecclesiastica non fosse ancora ben definita, si possono ricordare le espressioni paoline della lettera ai Filippesi, ove si indica il legame tra i ‘diaconi’ e gli ‘episcopi’; mentre la prima lettera a Timoteo (cf. 3, 8-13) segnala quali debbano essere le qualità dei diaconi, aggiungendo che, se svolgono bene il loro compito, possono parlare con sicurezza della fede in Gesù Cristo.

    Nel II secolo e poi nel III si stagliano, accanto a quella del ‘diacono’, altri uffici destinati a compiere nelle comunità cristiane servizi specifici. Successivamente saranno chiamati ‘ordini minori’: i lettori’, i suddiaconi’, gli ‘accoliti’, gli ‘esorcisti’, gli ‘ostiari’ (li menzionano Tertulliano e Ippolito). Anche le donne offrono all’interno della vita della Chiesa ‘servizi’ nei primi secoli. Paolo in un passo discusso della lettera ai Romani (16,1) menziona una diaconessa della Chiesa di Cencre, ma, in questo caso, non è possibile stabilire il ruolo che avrebbe svolto. Una voce pagana, quella di Plinio il Giovane, in una lettera all’Imperatore Traiano, parla di due ministrae cristiane sottoposte a tortura per estorcere loro notizie sui cristiani. In varia forma, di donne che collaborano al ministero degli apostoli parlano Clemente di Alessandria e (Strom. III, 6, 53) e Origene (Comm. in Rom. 10, 17). Più esaurienti sono le notizie contenute nella Didascalia apostolorum (II, 26, 4-6), risalente alla prima metà del III secolo, ove si legge che le diaconesse assistono al battesimo delle donne, visitano e curano le ammalate. Tuttavia non è loro consentito di insegnare e di amministrare il battesimo (si vedano pure in proposito le Constitutiones apostolicae III, 6, 1-2).

    Dal IV secolo le testimonianze sulle diaconesse si fanno più frequenti in Oriente: esse hanno ruolo e considerazione a parte, ben distinguendosi dalle vergini e dalle vedove. I critici esprimono pareri discordanti sul fatto di attribuire al diaconato femminile un valore sacramentale. Significativo è il cenno che si può fare alle diaconie romane, il Cronografo del 354 (cf. Liber Pontificalis I, 148) afferma che papa Fabiano intorno alla metà del III secolo avrebbe assegnato a sette diaconi, coadiuvati da sette suddiaconi, le 14 regioni della città con compiti di amministrazione e di assistenza (più sicuramente l’istituzione delle sette diaconie è attestata dal V secolo). Pochi anni dopo Sisto II (257-258), secondo una notizia di Cipriano di Cartagine (Epist. 80, 1,4), subisce la morte insieme a quattro diaconi, a causa del secondo editto di Valeriano che prescriveva l’esecuzione di vescovi, presbiteri e diaconi. I diaconi, dunque, erano collaboratori stretti dei vescovi e avevano un ruolo non trascurabile nella gerarchia ecclesiastica. Per molte ragioni l’istituzione in secoli successivi declina. Di recente la Lumen gentium (29), costituzione dogmatica sulla Chiesa dopo avere parlato dei sacerdoti, aggiunge che in un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani “non per il sacerdozio, ma per il ministero”. A loro è demandato, fra l’altro, l’ufficio di amministrare il battesimo, conservare e distribuire l’Eucarestia, leggere la Sacra Scrittura, istruire e esortare il popolo, amministrare i sacramenti. Con il Concilio Vaticano II, nella Chiesa cattolica di rito latino è così stato ripristinato il diaconato come grado proprio e permanente della Gerarchia. La riforma di Paolo VI (1972) ha abolito il suddiaconato e gli ‘ordini minori’, sostituendoli con due ‘ministeri’, il lettorato e l’accolitato.

    Fonti e Bibl. essenziale

    Th. Klauser, in RAC, Hiersemann Verlags, Stuttgart 1957, 888-903, s.v. Diakon; J. Colson, La fonction diaconale aux origines de l’Église, Bruges 1960; P. Sorci, Diaconato e altri ministeri liturgici della donna, in U. Mattioli (ed.), La donna nel pensiero cristiano antico, Marietti, Genova 1992, 331-364; E. Cattaneo (ed.), I ministeri della Chiesa antica. Testi patristici tre primi tre secoli, Paoline, Milano 1997 (ivi si trova una ricchissima bibliografia sui ministeri dei vescovi, dei presbiteri, dei diaconi, sui ministeri minori, sulle diaconesse; bibliografia che è corredata da una ampia serie di testi antichi; Diakonia, diakoniae, diaconato); Semantica e storia nei Padri della Chiesa. XXXVIII Incontro di Studiosi dell’Antichità Cristiana, Roma 7-9 maggio 2009, Studia Ephemeridis Augustiniana, 117, Roma 2010 (vasto e utilissimo panorama sul ministero in argomento).


    LEMMARIO