Sessantotto – vol. II

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    Autore: Maurilio Guasco

    Il 1968 rimane per molti una data simbolo, soprattutto per le contestazioni studentesche in vari paesi europei ed americani. Ma il 1968 è anche l’anno dell’uccisione di Martin Luther King (4 aprile) e di Robert Kennedy (5 giugno), della primavera di Praga, stroncata dalle truppe sovietiche nell’agosto successivo, e di analoghe speranze e delusioni in Polonia, del fallimento della “rivoluzione culturale” cinese organizzata dalle “Guardie rosse”, delle offensive dei Vietcong in Vietnam, che metteranno in grave imbarazzo, anche sul piano internazionale, le forze armate e il prestigio nel mondo degli Stati Uniti. Problemi in parte analoghi doveva affrontare anche l’Unione Sovietica, che vedeva aumentare la sua tensione con la Cina, alla quale si avvicinava l’Albania, che decideva di uscire dal patto di Varsavia.

    In Polonia le manifestazioni vedevano come protagonisti le organizzazione studentesche, come d’altronde stava avvenendo in altri paesi: a partire da marzo in Brasile e in Francia, in aprile nella Repubblica federale tedesca e in Turchia, tra aprile e maggio negli Stati Uniti (dove le manifestazioni studentesche erano già iniziate nel 1964) e poco dopo in Senegal e ancora in Francia, in settembre in Messico, represse duramente dalla polizia, in ottobre in Gran Bretagna, ma anche in Giappone, Jugoslavia, Svizzera, Spagna, Argentina.

    In Europa divenne un vero e proprio riferimento mitologico il maggio francese, con l’occupazione della Sorbona e i tentativi degli studenti di organizzare una forma di democrazia diretta con “l’immaginazione al potere”. In Italia divenne quasi un simbolo l’università di Trento, con la Facoltà di Sociologia che parve presentarsi come fonte e promotrice di tutte le grandi contestazioni, mentre facevano particolare scalpore le agitazioni studentesche che si verificavano a Milano all’Università cattolica del sacro Cuore (novembre 1967) che avrebbero provocato l’espulsione di alcuni studenti e le severe reazioni delle autorità accademiche. Le occupazioni si susseguirono in molte altre sedi universitarie, raggiungendo il culmine il primo marzo quando a Roma si svolge la “battaglia di Valle Giulia”, causata dall’occupazione della facoltà di architettura, una vera e propria battaglia urbana che provocò centinaia di feriti tra i manifestanti e le forze dell’ordine.

    Vi furono in seguito manifestazioni del dissenso cattolico, il cui primo convegno si tenne a Bologna il 27 febbraio 1968. Tra le manifestazioni ebbero particolare rilievo l’occupazione della cattedrale di Parma, nel settembre 1968, e il caso dell’Isolotto, la parrocchia fiorentina il cui parroco, don Enzo Mazzi, rimosso dal cardinale, continuò le celebrazioni liturgiche in locale improvvisati o sulla piazza. Altri gruppi entrarono in dissenso con l’autorità religiosa, e vennero indicati con il termine piuttosto ambiguo di “comunità di base”. L’uso delle categorie marxiane sembrava introdurre nelle comunità ecclesiali alcuni concetti base del marxismo, identificando il Regno di Dio con l’utopia marxista, spingendo i cristiani ad operare in vista della trasformazione della società e presentando la prassi sociale come criterio della stessa vita religiosa. Gli studenti avrebbero poi cercato di coinvolgere il movimento operaio, assumendone anche le rivendicazioni.

    In ambito ecclesiale, si protestava contro la mancata realizzazione di molte delle istanze del Concilio Vaticano II, di cui anzi si temeva il ridimensionamento. Si voleva un’ecclesiologia dove non si parlasse solo di gerarchie e di potere, ma di servizio e di ruoli. Sarebbe stato uno dei temi preferiti del gruppo di preti francesi che avrebbe dato inizio al movimento Echanges et dialogue, che rivendicava una maggiore libertà per il clero nella scelta delle proprie condizioni di vita.

    Sul tema della recezione del Concilio si pronunciò l’episcopato sudamericano nell’incontro di Medellin (26 agosto – 7 settembre 1968), un evento destinato a diventare un punto di riferimento per la storia della Chiesa in America Latina. Tre libri, tradotti o pubblicati nel 1968, si possono poi considerare momenti fondamentali nella storia della teologia: Resistenza e resa, di D. Bonhoeffer, Introduzione al cristianesimo, di J. Ratzinger e Sulla teologia del mondo di J. B. Metz.

    In ambito studentesco, si accusava la scuola di essere ancora una scuola di classe, che non permetteva alle categorie più disagiate di accedere agli studi superiori. Le prove di tale situazione venivano fornite da un testo che a torto divenne quasi il simbolo della contestazione, la Lettera a una professoressa (1967) di don Lorenzo Milani.

    Un altro segno di un certo dissenso cattolico furono le reazioni, spesso critiche, all’enciclica di Paolo VI, Humanae vitae, pubblicata il 25 luglio 1968, dedicata in particolare al problema del controllo delle nascite. Reazioni che addolorarono il pontefice, che da qualche anno sentiva la difficoltà a capire e farsi capire su certi temi, come aveva spesso l’occasione di ribadire nelle udienze generali, e che aveva poi ricordato i limiti oltre i quali il credente non poteva andare nel Credo pronunciato il 30 giugno 1968, concludendo l’anno della fede, inaugurato l’anno precedente.

    Con il passare degli anni, il ’68 è diventato una specie di mito; indica per alcuni il tempo della libertà, della fantasia al potere, del sogno di una società di uguali, del rifiuto delle gerarchie e delle regole dell’economia di mercato; per altri sembra il simbolo del rifiuto di ogni gerarchia sociale, di una specie di delirio collettivo distruttore di ogni forma di tradizione, principio dei diversi mali sociali e soprattutto premessa del futuro terrorismo.

    Fonti e Bibl. essenziale

    A. Agosti – L. Passerini – N. Tranfaglia (edd.), La cultura e i luoghi del 68, Angeli, Milano 1991; AA.VV., Echanges et dialogue ou la mort du clerc, Idoc, Paris 1975; AA.VV., Le radici del ’68,  Baldini & Castoldi, Milano 1998; R. Beretta, Il lungo autunno. Controstoria del Sessantotto cattolico, Rizzoli, Milano 1998; M. Brambilla, Dieci anni di illusioni. Storia del Sessantotto, Rizzoli, Milano 1994; M. Cuminetti, Il dissenso cattolico in Italia. 1965-1980, Rizzoli, Milano 1983; C. Falconi, La contestazione nella Chiesa. Storia e documenti, Feltrinelli, Milano 1969; M. Flores – A. De Bernardi, Il Sessantotto, Il Mulino, Bologna 2003; A. Giovagnoli (ed.), 1968: fra utopia e Vangelo. Contestazione e mondo cattolico, Ave, Roma 2000; Insegnamenti di Paolo VI, Città del Vaticano, Roma 1963 e ss.; G.C. Marino, Biografia del Sessantotto, Bompiani, Milano 2004; P. Ortoleva, I movimenti del 68 in Europa e in America, Editori Riuniti, Roma 1998.


    LEMMARIO