Diaconato – vol. II

    image_pdfimage_print
    Autore: Tonino Cabizzosu

    Il progetto di promuovere il diaconato permanente nella Chiesa cattolica cominciò a prendere forma già all’indomani dell’ultimo conflitto mondiale. La drammatica vicenda di moltissime persone in carcere o costrette all’esilio o, ancora, in fuga dalla loro terra di origine spinse alcuni laici e sacerdoti tedeschi ad ipotizzare un nuovo ministero ecclesiale, diverso dal presbiterato, che permettesse alle vittime di questa emarginazione conseguente alla guerra e alle tante comunità isolate di rimanere comunque “in comunione” attiva e consolante con la Chiesa. Il Concilio Vaticano II, a lunga distanza dalla decisione – assunta ma non attuata – del Concilio di Trento di ripristinare il diaconato, segnò quella svolta decisiva rispondente alla “maturità del tempo” che avrebbe portato alla restaurazione del diaconato nella Chiesa latina come grado permanente della gerarchia. Il Vaticano II stabilì in maniera inequivocabile che il ministero diaco­nale – conferibile a uomini sia celibi che sposati (cfr. Lumen Gentium n. 29) – dovesse rinascere nella Chiesa come ministero proprio e non sola­mente come tappa per i candidati al presbiterato. Con il Concilio si avviò per il diaconato una stagione nuova, caratterizzata da un vitale e faticoso cammino che si sviluppò su due fronti: da un lato, l’approfondimento normativo da parte della S. Sede e delle Confe­renze Episcopali; dall’altro, la presa di coscienza delle comunità che si aprivano, anche se lentamente, ad accogliere questo ministero.

    La restaurazione del diaconato in Italia fu il primo documento che i vescovi italiani approvarono nell’Assemblea della Conferenza Episcopale Italiana del 13 novembre del 1970 per reintrodurre il ministero diaconale. La Rivista II diaconato in Italia, fondata da don Altana nel 1966, pubblicata dalla Comunità del diaconato in Italia, ha registrato puntualmen­te quanto le comunità diocesane, i vescovi, i diaconi e i teo­logi hanno detto, scritto e prodotto di valido sulla diaconia ordinata, configurandosi così come un importante strumento e di riflessione e di accompagnamento del percorso diaconale nel nostro.

    Le statistiche vedono i diaconi italiani raddoppiar­si negli ultimi dieci anni, avviandosi ormai a raggiungere e superare la cifra delle 3.734 ordinazioni (più di 2.342 sono i candidati). Attualmente i diaconi sono distribuiti in maniera quasi omoge­nea su tutto il territorio nazionale, con una presenza in ben 217 dioce­si su 222 e una prevalenza nel Centro-Sud. Questo ministero non si presenta tuttavia in forma omogenea, ma piuttosto con una varietà di realizzazioni che, più che risolversi in mera diversità di metodi ed itinerari, sottende invece proprio concezioni diverse del ministero stesso. Tra identità e mutazione generazionale, si può dire che tre diverse generazioni di diaconi si sono susseguite in Italia dal do­po-Concilio fino ad oggi. Vediamone brevemente i tratti salienti.

    La prima generazione seguendo il Concilio Vaticano II, aveva chiara la direzione da percorrere: Chiesa, eucaristia, carità formavano un trinomio teso verso una progettualità che permetteva di congiungere il ministero dei diaco­ni ai poveri. All’interno della Chiesa italiana c’era in quegli anni una parte dell’episcopato propensa ad accettare i servigi del diaconato senza recepire quei cambiamenti che la presenza del diacono esige­va all’interno delle comunità. In Italia, nel primo decennio di vita del diaconato, soltanto undici diocesi avevano i diaconi, e tra queste le prime tre sono state: Na­poli (si deve alla grande figura pastorale del card. Ursi), Torino (sotto la guida del card. Pellegrino) e Reg­gio Emilia (per l’instancabile opera di don Altana).

    La seconda generazione (intorno agli anni ‘80), ha vi­sto il diaconato crescere in molte diocesi e i vescovi mettere al centro il problema della formazione ministeriale e teologica. Que­sta attenzione alla formazione ha dato ai diaconi un’impronta innega­bilmente più colta ed una intonazione più ecclesiale che eucaristi­ca: si erano creati appositi istituti di formazione con corsi e professo­ri adeguati, ma l’istituzionalizzazione della diaconia ordinata comin­ciava a togliere smalto alle cure caritative, con il conseguente rischio di perdere il ri­ferimento eucaristico della carità che spingeva verso i poveri (relazio­ne che invece sembrava connaturale alla prima generazione).

    Nella terza generazione (dagli anni ‘90 in poi), la formazio­ne ha preso un indirizzo molto più pensato ed equilibrato, completan­do il suo percorso istituzionale anche grazie all’uscita di importanti documenti magisteriali. Si è tuttavia presentato un altro rischio interpretativo che ha in buona misura frenato la carica ministeriale e la potenzialità pastorale del diaconato: i vescovi e i preti hanno co­minciato ad apprezzare, in maniera riduttiva, il ruolo suppletivo dei diaconi, e il loro servi­zio è stato interpretato come ausilio per rimediare ad una certa carenza di forze clericali, finendo così per dimenticare o sottovalutare i poveri quali primi destinatari del servizio amorevole della Chiesa. Oggi il diaconato sta recuperando una dimensione più equilibrata e fedele alla diaconia di Cristo Servo.

    A ragione, dunque, sempre più si parla di un “diaconato di frontiera”, una collocazione motivata dalle sfide che la nuova evangelizzazione pone ai diaconi in particolare in questo nostro tempo e tale da rendere il ser­vizio diaconale la puntuale traccia sto­rico-sacramentale della realtà eccle­siale di cui partecipa e, soprat­tutto, il segno che ne rivela il cam­mino di crescita nello Spirito.

    Fonti e Bibl. essenziale

    A. Altana, Il rinnovamento della vita ecclesiale ed il diaconato, Queriniana, Brescia 1973; G. Bellia, Discernere oggi. Le vie, i problemi, le emergenze, San Lorenzo, Reggio Emilia 1998; G. Bellia – V. Cenini (edd.), I diaconi italiani: storia e prospettive, San Lorenzo, Reggio Emilia 2003; E. Petrolino, Diaconato. Servizio – Missione. Dal Concilio Vaticano II a Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2006; E. Petrolino, Enchiridion sul diaconato, LEV, Città del Vaticano 2009; S. Zardoni, I diaconi nella Chiesa. Ricerca storica tecnologica sul diaconato, Ed. Dehoniane, Bologna 1991.


    LEMMARIO