Istituti di scienze religiose – vol. II

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    Autore: Raffaele Savigni

    La dichiarazione conciliare Gravissimum educationis (ottobre 1965), n. 10 («Nelle università cattoliche, in cui manchi la facoltà teologica, dovrà esserci un istituto o cattedra di sacra teologia, in cui si tengano lezioni adatte anche per gli studenti laici») e la costituzione Gaudium et spes, 62 («È anzi desiderabile che molti laici acquistino una conveniente formazione nelle scienze sacre e che non pochi tra loro si diano di proposito a questi studi e li approfondiscano con mezzi scientifici adeguati») hanno aperto anche ai laici lo studio della teologia, ponendo le premesse per un superamento del monopolio clericale. Per quanto a tutt’oggi non siano ancora state istituite vere e proprie facoltà teologiche nelle università statali, e neppure nell’Università cattolica di Milano, l’impulso del Concilio ha favorito il sorgere di varie iniziative destinate ai laici. Mons. Enrico. Bartoletti promosse, mediante il “Progetto donna” (1972), la partecipazione di giovani donne allo studio della teologia: per esse mons. Gualdrini, rettore del Collegio Capranica, avviò nel 1974 il convito di Villa S. Cecilia a Vitinia (Roma).

    Sorsero inoltre scuole diocesane di teologia indirizzate in modo peculiare ai laici, come quella di Bologna (nata nel 1977), che si caratterizzò per una spiccata attenzione allo studio della Scrittura, della liturgia e della storia della Chiesa locale. Dopo la revisione del Concordato (1984) e la promulgazione, da parte della Congregazione per l’Educazione Cattolica, di una Nota illustrativa (10 aprile 1986) e di una Normativa (12 maggio 1987) tali scuole si trasformarono in veri e propri Istituti di scienze religiose, destinati prevalentemente alla formazione professionale degli insegnanti di Religione, che in base alle nuove norme dovevano dotarsi di un preciso titolo di studio, oltre che di diaconi e ministri istituiti; ed in conformità al cosiddetto Processo di Bologna (avviato nel 1999 con lo scopo di costruire nell’arco di un decennio uno spazio europeo dell’istruzione superiore) essi assunsero una più precisa configurazione come “Istituti superiori di scienze religiose” (ISSR), strettamente raccordati alle facoltà teologiche regionali, che ne garantiscono il livello accademico e conferiscono i titoli di studio, ed alla Congregazione per l’Educazione Cattolica. Come previsto dall’Istruzione sugli Istituti superiori di scienze religiose” (28 giugno 2008), che ha riorganizzato la struttura e il curriculum formativo degli ISSR adottando il modello 3+2, i corsi sono articolati in un triennio, al termine del quale lo studente consegue il Baccalaureato in Scienze Religiose, ed in un biennio finale (spesso suddiviso in diversi indirizzi, ad esempio pedagogico-didattico e pastorale-liturgico), che conferisce la Licenza in Scienze Religiose. Secondo tale Istruzione gli ISSR hanno «lo scopo di: promuovere la formazione religiosa dei laici e delle persone consacrate, per una loro più cosciente e attiva partecipazione ai compiti di evangelizzazione nel mondo attuale, favorendo anche l’assunzione di impieghi professionali nella vita ecclesiale e nell’animazione cristiana della società; preparare i candidati ai vari ministeri laicali e servizi ecclesiali; qualificare i docenti di religione nelle scuole di ogni ordine e grado, eccettuate le Istituzioni di livello universitario». Ad un livello più divulgativo rispetto agli ISSR si collocano le scuole diocesane di formazione teologica, che, talora decentrate a livello vicariale, intendono offrire una formazione teologica di base a quanti desiderano approfondire i contenuti della fede e qualificare il proprio servizio ecclesiale come catechisti, educatori, operatori pastorali, ministri istituiti.

    Come ha osservato G. Canobbio (Figure, 210), gli ISSR non sono in genere veri centri di ricerca teologica, con l’eccezione dell’Istituto trentino di cultura (sorto nel 1962 e dal 2007 denominato Centro di scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler) e dell’Istituto superiore di scienze religiose “Italo Mancini” di Urbino (sorto nel 1969, sotto l’impulso determinante del rettore della libera Università di Urbino, Carlo Bo, con l’obiettivo ambizioso, poi realizzato solo in parte, di far entrare la teologia dentro l’università pubblica): questi due Istituti non dipendono giuridicamente da Facoltà teologiche né da università statali, per cui possono favorire un’interazione tra la ricerca attuata in quei due diversi ambiti. L’Istituto di Urbino, pensato da Mancini come «una comunità di formazione e ricerca» (è il titolo di una lettera da lui inviata ai membri dell’Istituto nel marzo 1982), cura la pubblicazione della rivista «Hermeneutica», ed ha ottenuto dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, nel quadro di un’intesa fra l’Arcidiocesi e l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, il riconoscimento del Corso biennale di alta specializzazione in Scienze religiose, finalizzato alla formazione di insegnanti di Religione Cattolica altamente qualificati; alla promozione del dialogo ecumenico e interreligioso, fondato su un’approfondita conoscenza delle religioni; ed alla ricerca scientifica nel campo delle scienze religiose e teologiche. Non è stata invece sinora attivata una vera e propria facoltà di teologia presso l’Università cattolica del S. Cuore, nonostante siano state avanzate diverse proposte in questa direzione,.

    Il Centro di Documentazione (ora Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXIII) di Bologna, fondato nel 1953 da Giuseppe Dossetti d’intesa col card. Lercaro ma autonomo nei confronti della gerarchia ecclesiastica, e dotato di una ricca biblioteca, costituisce un importante centro di ricerca storica, teologica, patristica, esegetica ed un luogo di incontro di studiosi di rilevanza internazionale: a lungo coordinato da Giuseppe Alberigo, prima e durante il Vaticano II fu una sorta di officina che predispose importanti materiali per i dibattiti conciliari, e negli anni ’80-90 promosse la pubblicazione della fondamentale Storia del concilio Vaticano II (5 voll., Bologna, Il Mulino, 1995-2001). Attraverso vari passaggi l’Associazione per lo sviluppo per le scienze religiose si strutturò a partire dal 1985 nell’attuale Fondazione, riconosciuta con DPR 6-04-1990.

    Fonti e Bibl. essenziale

    G. Leonardi, Scuole di teologia per laici nel Triveneto: esperienze e prospettive, in «Rassegna di teologia», 5 (1980), 345-408; Conferenza episcopale triveneta- Commissione per le scuole di teologia per laici, Indicazioni programmatiche per le scuole di teologia per laici del Triveneto: 4 febbraio 1982, Tipografia regionale veneta, Conselve, 1982; P. Vanzan – S. Tanzarella (edd.), Nuovi orizzonti per la formazione dei laici: guida per gli istituti di scienze religiose e altre scuole: normative e riflessioni, AVE, Roma, 1989; V. Battaglia – C.M. Sersale (edd.), Gli istituti di scienze religiose nella Chiesa: per uno statuto epistemologico. Una ricerca inter e transdisciplinare, Dehoniane-Antonianum, Bologna-Roma, 1990; Comitato per gli Istituti di scienze religiose, Gli Istituti di scienze religiose a servizio della fede e della cultura : nota illustrativa e normativa, edizioni Paoline, Milano, 1993; D. Menozzi, Le origini del Centro di Documentazione (1952-1956), in A. e G. Alberigo (edd.), Con tutte le tue forze. I nodi della fede cristiana oggi. Omaggio a Giuseppe Dossetti, Marietti, Genova, 1993, 333-369; F. Trudu (ed.), Religione cultura laicità: il contributo degli Istituti superiori di scienze religiose al dialogo culturale in Italia, Atti del Convegno di studio dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Cagliari nel 25 di fondazione (1972-1997), Istituto superiore di scienze religiose, Cagliari, 1998; M. Marcheselli-G. Matteuzzi (edd.), Laici e teologia: i vent’anni di una scuola a Bologna, 1977-1997, EDB, Bologna, 1998; S. Miccoli (ed.), L’Istituto superiore di scienze religiose Italo Mancini, 1979-1999: vent’anni di teologia nell’Università, Quattro venti, Urbino, 2000; G. Alberigo (ed.), L’officina bolognese, 1953-2003, EDB, Bologna, 2004; Congregazione per l’Educazione cattolica (dei Seminari e degli Istituti di studi), Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose, Città del Vaticano, Libreria editrice Vaticana, 2008; G. Canobbio, Figure, tappe, fattori, novità e contesti delle scienze teologiche in Italia, in P. Ciardella – A. Montan (edd.), Le scienze teologiche in Italia a cinquant’anni dal concilio Vaticano II. Storia, impostazioni metodologiche, prospettive, Elledici, Leumann (Torino), 2011, 195-212.


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