Congregazione del Sant’Uffizio – vol. I

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    Autore: Francesco Castelli

    Con la bolla Licet ab initio il 21 luglio 1542 Paolo III istituì una commissione cardinalizia deputata a giudicare e perseguire in tutto il mondo cattolico i reati contro la fede. La denominazione dello speciale organismo, scelta dagli stessi cardinali membri, fu Congregatio Sanctae Inquisitionis haereticae pravitatis ma negli anni successivi entrarono nell’uso comune espressioni quali «S. Congregazione del Sant’Uffizio dell’Inquisizione», «Inquisizione Romana», o più genericamente «Sant’Uffizio».

    La Congregazione era composta da sei cardinali «super negotio fidei commissarios et inquisitores generales et generalissimos», coadiuvati nelle loro mansioni da cinque teologi consultori, dal maestro generale dei domenicani, dal maestro dei Sacri Palazzi e da un teologo con funzioni di commissario. Più tardi sarebbe stata introdotta la figura dell’assessore, alle dipendenze del commissario. Era presente anche un avvocato fiscale con funzioni di pubblica accusa. Ben presto la Congregazione aumentò i suoi componenti e i suoi uffici, disponendo anche di sedi periferiche, collocate in prevalenza nell’Italia centro-settentrionale. Nel frattempo, nel 1550, Giulio III disponeva che il tribunale dovesse occuparsi in particolare della penisola italiana e della sua vita religiosa. Le sedi periferiche sopravvissero per un arco di tempo limitato. I singoli stati italiani, gelosi custodi della propria giurisdizione, abolirono unilateralmente i tribunali locali dell’Inquisizione e con l’inizio del XIX secolo non rimase in piedi alcuna sede giudiziaria tranne che nello Stato Pontificio. Con l’unificazione italiana, infine, cessarono di sopravvivere anche queste ultime. Da allora rimase in funzione unicamente la sede centrale nel palazzo del Sant’Uffizio che continuò a svolgere le sue funzioni anche se la massa di lavoro si ridusse in modo considerevole.

     

    Fonti e Bibl. essenziale

    Sulla Congregazione del Sant’Uffizio la bibliografia aumenta costantemente. Tra le opere più significative si veda: Inquisizione romana e Controriforma. Studi sul cardinal Giovanni Morone (1509-1580) e il suo processo d’eresia, ed. rivista e ampliata, Brescia 2005; A. Prosperi, Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari, Einaudi, Torino 1996; J. Tedeschi, Il giudice e l’eretico. Studi sull’Inquisizione romana, Vita e Pensiero, Milano 1997.


    LEMMARIO