Congressi eucaristici – vol. II

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    Autore: Giuseppe Tuninetti

    I congressi eucaristici appartengono alla storia recente della Chiesa: contano 130 anni. Comparvero nell’ultimo scorcio dell’Ottocento, in Francia, a Lille, nel 1881, per decisione dell’Opera dei Congressi Eucaristici internazionali, istituita, per suggerimento di Leone XIII, nel gennaio dello stesso anno. L’iniziativa nacque dall’idea di Émilie Tamisier, ma fu un approdo del movimento eucaristico francese, promosso da varie forze e personalità (san Pier Giuliano Eymard e la sua congregazione, Chévrier, de Ségur e altri), con pellegrinaggi eucaristici, l’adorazione notturna e perpetua, le quarant’ore e altre iniziative, in una particolare atmosfera ecclesiale e politico- sociale.

    I c. e., proponendosi anche come rivendicazione della visibilità della fede, professata dalla comunità cristiana, costituirono una forte risposta ecclesiale al contesto politico- culturale- sociale, che tendeva a comprimere le manifestazioni pubbliche della fede. Per questo (e anche per le caratteristiche della spiritualità eucaristica del tempo), essi si caratterizzarono per l’adorazione solenne e le grandiose processioni. Solo dopo il Vaticano II (1962-65) il momento centrale divenne la celebrazione eucaristica. Quanto fosse urgente (anche a causa della ostilità ambientale) la visibilità comunitaria e pubblica della fede si constatò proprio a Lille, dove le autorità proibirono la processione. Nel ventennio successivo i c. e. furono celebrati tutti in Francia e in Belgio, con due eccezioni, in Svizzera nel 1885 e a Gerusalemme nel 1893, quando il papa cominciò a presiederli tramite un legato a latere.

    Dal primo di Lille all’ultimo di Dublino (2012), sono cinquanta i c. internazionali, tenuti in media ogni due anni o poco più, con continuità, interrotta solo dalle due guerre mondiali. In Italia, soltanto Roma ospitò il congresso, negli anni l905, 1922 e 2000, anno giubilare. Con Lourdes, nel 1914, si cominciò a seguire un tema guida. Dopo Roma nel 1922, per impulso di Pio XI, si ebbe una loro sistematica internazionalizzazione, con la celebrazione nei vari continenti, a rotazione: Amsterdam (1924), Chicago (1926), Sidney (1928), Cartagine (1930), Dublino (1932), Buenos Ayres (1934), Manila (1937), Budapest (1938 ), Barcellona (1952), ecc. Il Comitato promotore da Parigi passò a Roma nel 1950; nel 1986 Giovanni Paolo II gli attribuì la qualifica di “pontificio” e istituì i Delegati Nazionali per i C. E. Internazionali.

    Quasi per gemmazione, dai congressi internazionali sorsero quelli nazionali, là dove il movimento eucaristico era più vivace e dove più diffuse erano le espressioni della devozione eucaristica. Non a caso, il primo congresso si celebrò in Italia, a Napoli (1891), sul tema Difesa dell’Eucaristia e del suo culto, che evidentemente intendeva opporsi alla cultura positivistica – materialistica e agnostica –, la quale, in un contesto di anticlericalismo aggressivo, era culturalmente dominante. Dal primo a quello di Ancona del settembre 2011, sono venticinque i c. italiani. Per numero, l’Italia (fino al 2002) distanzia Francia (18), Brasile (14), Argentina (10), Spagna (9), Perù (8), Filippine (5), Ecuador (5), Colombia, Nigeria e Portogallo (3), ecc.

    A Napoli seguì nel 1894 Torino (L’Eucaristia nella devozione privata, nel culto pubblico, nei riguardi dei sacerdoti). Diversamente da Napoli, le autorità non autorizzarono la solenne processione, che si svolse all’interno della cattedrale di S. Giovanni B., mentre centomila persone gremivano la piazza antistante. Seguirono Milano nel 1895 (L’Eucaristia, presenza del Redentore), Orvieto nel 1896 (L’Eucaristia e l’azione sociale) e infine Venezia nel 1897 (Fede, storia, culto dell’Eucaristia). Poi una lunga parentesi, fino al 1920, dovuta a ragioni intra-ecclesiali (crisi del movimento cattolico e modernismo) ed extra-ecclesiali (turbolenze sociali e politiche, eventi bellici); non ultima, l’assenza di una organizzazione nazionale, fino al 1913, quando fu istituito a Roma il Comitato permanente italiano dei C. E.

    Il vuoto venne colmato dai c. locali, soprattutto diocesani (frequenti fino al Vaticano II), ma anche, più rari, regionali, celebrati secondo lo schema collaudato e con frequenza variabile, dal Piemonte alla Sicilia. A titolo di esempio: nell’isola, iniziò Catania nel 1905, seguita da Acireale nel 1913 e da Mazara del Vallo nel 1914; in Piemonte, Ivrea dal 1911 al 1964 ne celebrò vent’otto, quasi ogni anno; a Bologna dal 1927 si instaurò la prassi della celebrazione decennale.

    I c. nazionali ripresero a Bergamo nel 1920, cui seguirono, a cura del Comitato permanente nazionale, Genova (1923), Palermo (1924), Bologna (1927), Loreto (1930) Teramo (1935), Tripoli, colonia italiana (1937). Dopo la lunga parentesi bellica e postbellica, fu la volta di Assisi (1951), Torino (1953), Lecce (1956) e Catania (1959). A Pisa (1965), pur in pieno concilio, prevalse ancora lo schema preconciliare. La svolta si ebbe nel 1972, a Udine, con un tema tipicamente conciliare, Eucaristia e comunità locale; iniziò la partecipazione del papa. Gli fecero eco Pescara (1977), Il giorno del Signore è la Pasqua della settimana, e Milano (1983), L’Eucaristia al centro della comunità e della missione. Seguirono Reggio Calabria (1988), Siena (1994), Bologna (1997), Bari (2005) e infine Ancona (2011). Con il nuovo statuto del 1996 la gestione dei congressi fu assunta dalla CEI, che li ha inseriti nella programmazione pastorale della Chiesa italiana. Il significato storico e il merito ecclesiale dei c. e.: con modalità diverse e cangianti hanno proclamato la dimensione comunitaria e pubblica della fede, e testimoniato e promosso la centralità dell’Eucaristia e quindi di Cristo nella vita della Chiesa.

    Fonti e Bibl. essenziale

    Aa.Vv., La Chiesa nella società liberale, 5/I, La vitalità cristiana, Marietti, Torino 1977, 150-171; A. Rimoldi, Profilo storico dei Congressi eucaristici nazionali, Comitato direttivo del 20° CEN, Milano 1981; M. Marcocchi (a cura di), I Congressi eucaristici nella Chiesa e nella società italiana, Vita e Pensiero, Milano 1983; Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali, I Congressi eucaristici internazionali per una nuova evangelizzazione, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1991; E. Vecchi, La dimensione sociale dell’Eucaristia. Storia, radici e tradizione dei Congressi Eucaristici Nazionali in Italia, Edizioni Centro Eucaristico, Ponteranica 2004; V. Angiuli, I congressi eucaristici nazionali e internazionali, Ecumenica Editrice, Bari 2005.; A. Bello, I congressi eucaristici e il loro significato teologico e pastorale, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2005; J.M. Canals Casas, Experiencias y impactos de los Congresos Eucaristicos internacionales en la vida ecclesial, in «Pastoral Lturgica» 3 (2008), 159-180; P. Marini, Eucaristia globalizzata. Il fenomeno dei congressi eucaristici, in «Vita Pastotale» 8 (2011), 77-82.


    LEMMARIO