Laicità, Laicismo – vol. I

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    Autore: Antonio Trampus

    Con questi termini si indicano generalmente vari atteggiamenti riconducibili all’emancipazione della sfera pubblica e culturale dalla religione positiva. Si tratta tuttavia di due concetti sostanzialmente diversi sia per origine sia per significati. Laicità è, più propriamente, la condizione del laico e con questo significato è attestata nella lingua italiana a partire dal 1869 e affonda le sue radici nella differenza, tipica del giudaismo e della Chiesa cristiana, fra chierici e laici. Si tratta di una distinzione sancita dal IV secolo in poi, che ha riservato il termine laico e la condizione di laicità al battezzato che non è chierico, perché non ha ricevuto gli ordini, e non è nemmeno religioso (perché non ha professato voti) come confermato anche dalla enciclica Lumen gentium (1964, n. 31). Solo nel corso del XX secolo l’espressione laicità venne assumendo un carattere di eufemismo per indicare non solo il non battezzato ma anche l’anticlericale, in quanto ateo, marxista o liberale, e in questo senso compare negli scritti di Pio XII e nei suoi riferimenti alla “legittima sana laicità dello Stato”. Laicismo è invece termine invalso a partire dal 1863 e documentato da Giosuè Carducci che, opponendolo alla chieresia, lo definì come un “atteggiamento ideologico di chi sostiene l’indipendenza del pensiero e dell’azione politica dei cittadini dall’autorità ecclesiastica”. Entrambi i concetti attingono alle correnti di pensiero che a partire dal XVII secolo approfondirono i processi di secolarizzazione affermando il primato della ragione sui misteri e la libera ricerca della verità. In seguito si nutrirono anche delle esperienze del giurisdizionalismo settecentesco e dei dibattiti che ribadivano la distinzione fra Chiesa docente e popolo discente e la separazione politica e giuridica fra la Chiesa e lo Stato nella loro reciproca autonomia. In questo senso, laicità e laicismo sono contrapponendosi al clericalismo, cioè alla necessità che il clero avesse responsabilità politiche e istituzionali nella vita civile. L’idea di laicità e di conseguenza anche il laicismo presuppongono inoltre che anche la Chiesa, così come la società civile, consista essenzialmente in una associazione volontaria di uomini, secondo una concezione diffusa a partire dalla cultura puritana inglese del Seicento e poi confluita negli scritti di John Milton e di John Locke sulla libertà religiosa e sulla tolleranza. Il principio della separazione Chiesa e Stato o comunità politica laica e perciò della distinzione tra religione e politica era stato poi sviluppato particolarmente da Locke nella Epistola de tolerantia, divenuta un altro pilastro del pensiero laico e del laicismo, in cui si affermava che il potere politico non ha competenza in materia di fede e non deve dare giudizi sulla religione, così come la Chiesa con le sue leggi non deve occuparsi della vita e dei beni terreni ma solo della vita eterna attraverso il culto di Dio.

    L’idea dell’autonomia della religione e della politica si ritrova sovente nella cultura dell’Illuminismo europeo e del pensiero liberale dell’Ottocento. In Italia una tappa importante di questo percorso è rappresentata dal saggio di Cosimo Amidei, La chiesa e la repubblica dentro i loro limiti (1767); successivamente lo sviluppo e la diffusione dell’idea di laicità e del laicismo si accompagnarono allo sviluppo delle vicende risorgimentali, allorché la politica di separazione fra Stato e Chiesa portò alla progressiva rinuncia allo strumento dei concordati, tipicamente settecentesco. L’aver posto la fine del governo temporale dei Papi come condizione necessaria per il compimento dell’unità nazionale determinò un deciso riorientamento della politica in senso laicista, riassunto nell’espressione utilizzata da Cavour nel primo discorso al parlamento dopo la proclamazione del Regno d’Italia, il 27 marzo 1861 (e ripresa da Charles de Montalembert, Ecclesia libera in libera patria, circa 1841) con la quale si prefigurava Roma quale futura capitale del Regno. L’affermazione cavouriana della libertà della Chiesa nello Stato e della libertà dello Stato dalla Chiesa diede avvio alla politica di ispirazione laicista condotta dalla Destra storica, che portò tra l’altro all’introduzione del matrimonio civile (1865) e alla liquidazione dell’asse ecclesiastico, fino alla legge delle Guarentigie (1871). In questo senso i concetti di laicità e del laicismo sono poi confluiti nella Costituzione della Repubblica italiana (1948) laddove i princìpi fondamentali delineano i caratteri dello Stato laico attraverso l’irrilevanza delle convinzioni religiose dei singoli (art. 3), l’indipendenza e la sovranità dello Stato e della Chiesa ciascuno nel rispettivo ordine (art. 7) e la pluralità delle confessioni religiose con eguale libertà (art. 8).

    Al dibattito sulla laicità e sul laicismo si è aggiunta più recentemente la cosiddetta “questione del crocifisso” e cioè la critica alla normativa che introdusse fra gli arredi di ogni aula scolastica il crocifisso (R.D. 15.9.1860, art. 140; R.D. 30.4.1924 art. 118), ritenuta da una parte dell’opinione pubblica e anche indirettamente da alcune pronunce giurisprudenziali contraria al principio costituzionale di laicità dello Stato. Il Consiglio di Stato, investito della questione in quanto le affissioni derivano da atti amministrativi delle autorità scolastiche, ha tuttavia emesso due pareri nel 1988 e nel 2006 pronunciandosi in favore della presenza del crocifisso.

    Fonti e Bibl. essenziale

    A.C. Jemolo, Chiesa e Stato in Italia dall’unificazione a Giovanni XXIII, Einaudi, Torino 1965; M. Ferraboschi, Laici, in Enciclopedia del diritto, vol. XXIII, Giuffrè, Milano 1973, 273-283; V. Zanone, Laicismo, in N. Bobbio – N. Matteucci – G. Pasquino (edd.) – Dizionario di politica, Tea-Utet, Torino 19902, 547-550; S. Pivato, Clericalismo e laicismo nella cultura popolare italiana, Milano 1990; F. Traniello, Clericalismo e laicismo nell’età contemporanea (1977), in Id., Città dell’uomo. Cattolici, partito e Stato nella storia d’Italia, Bologna 1990, 15-48; E. Tortarolo, Il laicismo, Laterza, Roma Bari 1998; P. Cavana, La questione del crocifisso in Italia (2007), www.olir.it/areetematiche/75/…/Cavana_questionedelcrocifisso.pdf.


    LEMMARIO