Nuove comunità – vol. II

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    Autore: Giancarlo Rocca

    Negli anni attorno al concilio Vaticano II sono cominciate a sorgere molte nuove comunità in tutto il mondo, e quelle sorte in Italia presentano le caratteristiche che si ritrovano un po’ ovunque, e cioè di essere: laicali, anche se al loro interno ci sono sacerdoti; miste, con vita comune di uomini e donne; ecumeniche, lasciando posto anche a membri di altre confessioni; e tendenza al cosiddetto radicalismo evangelico. Per l’Italia le caratteristiche della comunità laicale, mista ed ecumenica si ritrovano nella comunità di Bose, fondata attorno al 1963-1964 a Torino da Enzo Bianchi, mentre il radicalismo lo si ritrova nella comunità denominata alle origini “Monaci del Padre”, fondata da don Emilio Grasso a Roma nel 1969, i quali sottolineavano che la discriminante per loro non passava più sui consigli evangelici di castità, povertà e obbedienza, ma su un impegno di radicalità nei confronti del Vangelo. E ciò comportava che anche gli sposati potessero far parte della loro comunità.

    Stando al censimento edito nel 2010 (Primo censimento…: v. bibl.), sino al 2009 sono state fondate 775 nuove comunità, di cui 205 negli USA, 200 in Italia, 161 in Francia, cui seguono, a una certa distanza, Canada (con 47 nuove comunità), Brasile (44) e Spagna (20). Per la periodizzazione, anche per l’Italia sembra che gli anni di maggior fioritura siano quelli tra il 1970 e 1990. Per catalogare questa enorme fioritura di comunità si sono cercate diverse tipologie, e quella che permette di classificarle più facilmente distingue tra: a) Comunità vicine alla vita monastico-religiosa intesa in senso classico; b) comunità di servizio o caritative; c) comunità vicine al movimento carismatico o alle apparizioni di Medjugorie.

    In Italia le nuove comunità a carattere monastico-religioso (studiate da Torcivia: v. bibl.) sono numerose, sicuramente oltre 40, e le più note, oltre quella di Bose, sono la Piccola Famiglia dell’Annunziata, fondata tra il 1953 e il 1954 da Giuseppe Dossetti; i Memores Domini, fondati nel 1964 a Gudo Gambaredo da don Luigi Giussani; i Frati Minori Rinnovati, fondati a Palermo nel 1972; la Fraternità di Gesù, fondata nel 1972. Tra le comunità di servizio (caritativo e missionario) figurano: la Comunità di Villapizzone, fondata a Milano alla fine degli anni ’60; la Piccola Opera di San Giuseppe, fondata a Pavia nel 1971; la Comunità Emmanuel, fondata a Lecce.

    Tra le comunità che hanno le loro radici in un movimento spirituale figurano la Fraternità Francescana di Betania, legata al movimento carismatico, fondata dal cappuccino p. Pancrazio Gaudioso; e la Comunità Mariana Oasi della Pace, legata a Medjugorie e fondata dal passionista Gianni Sgreva. Anche per quanto riguarda l’approvazione da parte della autorità ecclesiastica, le nuove comunità italiane hanno seguito l’orientamento generale.

    Considerando le difficoltà di tenere uniti in un corpo unico consacrati, consacrate e sposati, gradatamente le nuove comunità hanno separato gli sposati dal gruppo centrale dell’istituto, considerandoli come una specie di terz’ordine o associazione che segue gli orientamenti del gruppo, ma non è equiparata ai consacrati intesi in senso stretto. In questo senso si sono orientati già alle origini i “Monaci del Padre”, e poi un po’ tutte le nuove fondazioni, particolarmente dopo la dichiarazione di Vita consecrata (n. 62) che riaffermava come gli sposati non potessero essere considerati consacrati.

    Considerando che la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica avrebbe mosso difficoltà alla loro approvazione, nonostante l’esistenza del canone 605 del Codice di diritto canonico che prevedeva il riconoscimento di nuove forme di vita consacrata, diverse nuove comunità hanno preferito chiedere l’approvazione al Pontificio consiglio per i laici.

    La prima nuova comunità, con possibilità di vita comune, con attività apostolica e con impegni (castità, povertà e obbedienza) molto vicini a quelli dei consacrati, a chiedere l’approvazione al parte del Pontificio Consiglio per i laici è stata “Seguimi”, fondata a Roma nel 1965 dal p. Anastasio Gutiérrez e da Paola Majocchi, che ottenne l’approvazione pontificia definitiva nel 1984. Sulla sua scia si posero altre fondazioni, come l’Opera di Maria (Focolarini), i Memores Domini e la Comunità Missionaria di Villaregia.

    Altre comunità, che desideravano invece avere un riconoscimento dalla Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, quindi come consacrati (come la Fraternità Francescana di Betania e la Comunità mariana Oasi della Pace), sono rimasti a livello diocesano, anche perché non tutte le questioni circa la nuove comunità sono state risolte (ad es., il carattere misto delle comunità e la possibilità che la carica di superiore generale possa essere affidata a una donna, anche se in comunità ci sono sacerdoti). Attualmente, delle circa 800 nuove comunità sparse nel mondo solo 7 hanno ricevuto l’approvazione pontificia da parte della Congregazione per gli istituti di vita consacrata come “Altri istituti di vita consacrata”, e nessuna di essi è italiana.

    Fonti e Bibl. essenziale

    G. Rocca, Bibliografia generale sulle nuove comunità, in Id., ed., Primo censimento delle nuove comunità, Roma, Urbaniana University Press, 2010, 327-344. Per alcune comunità: E. Bianchi, Bose, in DIP 1 (1974) 1533-1537; R. Meridiani, Monaci del Padre, ivi, 6 (1980) 23-25. Studi: G. Rocca, Nuove forme di vita consacrata: le nuove comunità, in Informationes SCRIS 30 (2004/2) 87-126; G. Ghirlanda, Iter per l’approvazione degli istituti di vita consacrata a livello diocesano e pontificio e delle nuove forme di vita consacrata, in Periodica 94 (2005) 621-646; R. Fusco – G. Rocca, edd., Nuove forme di vita consacrata, Roma, Urbaniana University Press, 2010. Statistiche e censimenti: A. Favale, Movimenti ecclesiali contemporanei. Dimensioni storiche, teologico-spirituali ed apostoliche, Roma, LAS, 19914; B. Zadra, I movimenti ecclesiali e i loro statuti, Roma, Pontificia Università Gregoriana, 1997; M. Torcivia, Guida alle nuove comunità monastiche italiane, Casale Monferrato, Piemme, 2001; G. Rocca, ed., Primo censimento delle nuove comunità, Roma, Urbaniana University Press, 2010.


    LEMMARIO