Pellegrinaggio – vol. II

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    Autore: Giovanni Liccardo1

    Pellegrinaggio e turismo. L’istituzione del giubileo ha dato impulso alla dimensione più autentica del pellegrinaggio; il giubileo è l’anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, è l’anno della riconciliazione con gli avversari, della conversione e della penitenza sacramentale e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell’impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli. Soprattutto è l’anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all’umanità. Il giubileo può essere ordinario, se legato a scadenze prestabilite; straordinario, se viene indetto per qualche avvenimento di particolare importanza. Gli anni santi ordinari, celebrati fino ad oggi, sono 26; quelli straordinari sono stati molti di più: l’ultimo è stato indetto da Giovanni Paolo II per i 1950 anni della Redenzione.2

    Nondimeno, nel corso del Novecento, alle celebrazioni dei giubilei è andato gradualmente sovrapponendosi il nascente turismo di massa: già nel 1925, durante la stagione estiva, piccoli gruppi di semplici turisti alla scoperta delle bellezze sacre e profane di Roma si mescolarono ai veri e propri pellegrini in visita ai luoghi santi. La stampa cattolica recepì allora con preoccupazione questo snaturamento della fisionomia del pellegrinaggio, preoccupata di salvaguardare i luoghi sacri dalla profanazione fuggevole e mondana di persone spesso vestite in modo inappropriato e offensivo rispetto alla solennità dell’atmosfera giubilare. Non mancarono inoltre notizie su furti e raggiri compiuti ai danni di esercizi commerciali da truffatori mimetizzati tra i pellegrini. Questa tendenza si è andata poi rafforzandosi nei giubilei seguenti; così, in quello del 1950 al tradizionale pellegrinaggio si è aggiunto un vero e proprio turismo di massa, sempre meno legato al culto religioso. Interessati solo in parte alle dimensioni religiose, maggiormente all’arte e alla cultura italiana, i turisti-pellegrini passeggiavano per Roma dedicandosi all’acquisto dei più vari souvenir religiosi, il cui mercato si accrebbe enormemente. Anche la graduale diffusione dei mezzi di comunicazione di massa nel corso del Novecento ha contribuito a trasformare la fisionomia dei giubilei. Se infatti il 1925 era stato qualificato dagli “Avvisi a stampa” pubblicati sull’“Osservatore romano” per tutta la durata dell’anno santo, nel 1933 il giubileo straordinario della Redenzione fu proclamato da Pio XI alla radio, impiegata anche per diffondere le sue udienze, i comunicati e le circolari di informazione mediante l’istituzione di un’apposita trasmissione radiofonica con promozione settimanale, diffusa da Radio Vaticana. Nel 1975 il giubileo di Paolo VI fu il primo a essere trasmesso in mondovisione ed è stato calcolato che un miliardo di spettatori abbiano assistito in diretta all’evento. Il giubileo promosso da Giovanni Paolo II nel 2000, da ultimo, è stato uno dei più importanti avvenimenti mediatici del secolo: la notte del 24 dicembre 1999, la porta santa venne aperta davanti a oltre 60 paesi collegati via satellite con il Vaticano.3

    Il significato attuale del pellegrinaggio. Nell’ultimo trentennio si è registrata un’attenzione crescente intorno al fenomeno dei pellegrinaggi e si sono moltiplicate riflessioni di grande autorevolezza, come quella espressa nella bolla di indizione del giubileo del 2000 Incarnationis Mysterium: «Il pellegrinaggio è sempre stato un momento significativo della vita dei credenti, rivestendo nelle varie epoche espressioni culturali diverse. Esso evoca il cammino personale del credente sulle orme del Redentore» (n. 2). Lo stesso Giovanni Paolo II, con il suo ministero itinerante per il mondo, ha dato rilievo mediatico a questo atto del credente, punteggiando la sua missione di innumerevoli visite ai più celebri santuari. Soprattutto, la Chiesa ha attribuito una particolare valenza al turismo religioso, specialmente quella di favorire la pace tra i popoli: «La Chiesa, senza minimizzarne gli aspetti meno positivi, ravvisa nel turismo, considerato in se stesso, certi valori, che si prestano ad essere sviluppati dal punto di vista umano e spirituale. Il turismo infatti favorisce l’unità della comunità umana, la solidarietà dell’uomo con l’universo, la trasformazione ed elevazione del livello sociale di vita» (Pontificia Commissione per la Pastorale delle Migrazioni e del Turismo, Riflessioni e Istruzioni sui singoli fenomeni, di seguito alla Lettera circolare alle Conferenze Episcopali Chiesa e mobilità umana (4.5.1978), in particolare sotto il titolo Pastorale del turismo, n. 2, ibidem, 165).4

    Nella Chiesa italiana, in particolare, al tradizionale pellegrinaggio parrocchiale, si sono aggiunte altre forme, individuali, familiari, di gruppo, animate da famiglie religiose, associazioni e movimenti ecclesialmente riconosciuti. Particolare rilievo assume sempre il pellegrinaggio a Roma, alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo e degli altri martiri, e verso i santuari della Vergine Maria di Loreto e Pompei. Un notevole flusso di pellegrinaggi, infine, è diretto verso i santuari che custodiscono la memoria dei grandi santi, specialmente quella dei santi patroni Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

    Questo nuovo tipo di “viaggio”, collocato in una posizione intermedia tra il pellegrinaggio religioso e il turismo, svolto con i mezzi tipici dell’escursionismo moderno, rende possibile a un maggior numero di persone di frequentare santuari o di compiere visite di preghiera a luoghi cari alla pietà cristiana. Spesso i santuari si trovano così al centro di un fenomeno più vasto, costituito da semplici visitatori ai quali il luogo sacro offre di per sé una testimonianza: implicitamente il turista fa appello al santuario, alla stessa maniera del pellegrino, sebbene per diversa motivazione. Certamente, quello del turismo religioso è solo un aspetto del mondo più ampio del turismo quale “fenomeno” culturale; per questo la specifica pastorale esegue questo compito, mentre cerca spazi e forme, suggerimenti e declinazioni teologiche, per approfondire la propria identità teoretica nel concerto dell’azione pastorale globale delle comunità cristiane cui è chiamata ad offrire il proprio specifico contributo.

    Fonti e Bibl. essenziale

    M. Augé, Non luoghi, introduzione a una antropologia della surmodernità, Elèuthera, Parigi 1992; C.C. Canta, Sfondare la notte. Religiosità, modernità e cultura nel pellegrinaggio notturno alla Madonna del Divino Amore, Franco Angeli, Milano 2004; Enchiridion della Chiesa per le migrazioni. Documenti magisteriali ed ecumenici sulla pastorale della mobilità umana (1887-2000), ed. EDB, Bologna 2001; F. Ferrarotti, Partire, tornare. Viaggiatori e pellegrini alla fine del millennio, Donzelli, Roma 1999; F. Glicora – B. Catanzaro, Anni Santi. I Giubilei dal 1300 al 2000, LEV, Città del Vaticano 1996; La sacra città. Itinerari antropologico-religiosi nella Roma di fine millennio, a cura di L.M. Lombardi Satriani, Meltemi, Roma 1999; M.I. Maciotti, Pellegrinaggi e giubilei. I luoghi del culto, Laterza, Roma-Bari 2000; E. Stumpo, Il viaggio del perdono, Edizioni cultura della Pace, Roma 1997; J. Urry, Lo sguardo del turista. Il tempo libero e il viaggio nelle società contemporanee, Seam, Formello (RM) 2000; M. Zucca, Antropologia pratica e applicata. La punizione di Dio: lo scandalo delle differenze, Esselibri, Napoli 2001.

    Immagini:

    1) Annuale pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto; 2) Assisi, Basilica superiore di San Francesco; 3) Medaglia commemorativa del Giubileo Eucaristico straordinario nel 750° anniversario della bolla  Transiturus con la quale Urbano IV istituì da Orvieto la festività del Corpus Domini in tutta la cristianità; 4) I partecipanti alla veglia di Tor Vergata della Giornata Mondiale della Gioventù ripresi dall’alto, 19 agosto 2000.

    Sitografia:

    http://www.chiesacattolica.it/turismo/ (sito della Chiesa dell’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, istituito dal Consiglio Permanente della C.E.I.); http://www.viefrancigene.org/it/ (sito dell’associazione europea delle vie francigene); http://www.operaromanapellegrinaggi.org/viewpage.php?page_id=7 (sito dell’Opera Romana Pellegrinaggi); http://www.pellegriniaroma.org/ (sito dedicato al pellegrinaggio moderno); http://www.hospites.it (sito dedicato a coloro che cercano indirizzi di abbazie, conventi e monasteri in Italia dove soggiornare e/o dove ritirarsi spiritualmente).


    LEMMARIO