Stato della Città del Vaticano – vol. II

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    Autore: Gianpaolo Romanato

    Lo Stato della Città del Vaticano nacque nel 1929 quando la Santa Sede e l’Italia conclusero il Trattato del Laterano, firmato in data 11 febbraio e ratificato il 7 giugno. Il Trattato era il primo dei tre documenti costituenti i cosiddetti Patti Lateranensi (gli altri due erano il Concordato e la Convenzione finanziaria), che posero fine alla Questione Romana sorta in seguito ai fatti del 20 settembre 1870 e all’estinzione dello Stato pontificio. Con una superficie di circa 44 ettari, lo SCV è il più piccolo stato indipendente esistente al mondo, delimitato dalle mura vaticane e dalla fascia di travertino bianco che davanti alla basilica di S. Pietro unisce le due ali del colonnato berniniano. Pertinenti ad esso sono alcuni edifici e basiliche extraterritoriali esistenti a Roma e la villa di Castel Gandolfo. Dispone di due corpi armati addetti alla sicurezza interna e alla vigilanza sulla persona del Pontefice (Guardia Svizzera e Gendarmeria), emette francobolli ed è dotato di una propria bandiera. La ragion d’essere di questa singolare entità statuale, del tutto anomala nel panorama storico-giuridico degli Stati, fu precisata da Pio XI in un discorso pronunciato proprio l’11 febbraio: “Assicurare alla Santa Sede una vera e propria e reale sovranità territoriale (non conoscendosi nel mondo, almeno fino ad oggi, altra forma di sovranità vera e propria se non appunto territoriale) necessaria e dovuta a Chi, stante il divino mandato e la divina rappresentanza ond’è investito, non può essere suddito di alcuna sovranità terrena”. Il concetto fu ribadito con altre parole da Paolo VI nel suo discorso alle Nazioni Unite del 4.10.1965: “Avete davanti a voi un uomo come voi; rivestito lui pure, se così vi piace considerarci, d’una minuscola, quasi simbolica sovranità temporale, quanto gli basta per essere libero di esercitare la sua missione spirituale, e per assicurare chiunque tratta con lui che egli è indipendente da ogni sovranità di questo mondo”.

    Lo SCV – che non trova giustificazione in se stesso ma in funzione di un altro ente, la Santa Sede che lo governa – non è dunque una reviviscenza del vecchio Stato pontificio ma solo un presidio territoriale a garanzia dell’indipendenza della sede apostolica, intesa come massimo organo di governo della Chiesa Cattolica sparsa nel mondo, rispetto ad ogni altra potestà civile e politica. Anche la cittadinanza vaticana, che non è originaria ma legata alla residenza o alla funzione ricoperta nello Stato (attualmente compete ad un migliaio di persone), è peculiare e anomala, come eterogenea rispetto agli stati moderni è la sua forma di governo costituzionale, trattandosi di una monarchia elettiva nella quale il Sovrano, cioè il Sommo Pontefice, assomma in sé “la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario” (nel periodo di sede vacante la sovranità è esercitata dal Collegio cardinalizio per i soli casi di urgenza e salvo ratifica del nuovo pontefice). L’organizzazione giuridica e la struttura interna dello SCV furono definite dal giurista ebreo Federico Cammeo, che operò su incarico di Pio XI, attraverso sei leggi (legge fondamentale, sulle fonti del diritto, su cittadinanza e soggiorno, sull’ordinamento amministrativo, sull’ordinamento economico, commerciale e professionale, sulla pubblica sicurezza) emanate nel 1929, contestualmente all’entrata in vigore dello Stato. La prima di tali leggi, denominata legge fondamentale, è stata successivamente modificata da Giovanni Paolo II nella versione promulgata il 26.11.2000 ed entrata in vigore il 22.2.2001. Essa prevede che il Pontefice eserciti la rappresentanza internazionale attraverso la Segreteria di Stato, il potere legislativo tramite una Commissione cardinalizia in carica per un quinquennio, quello esecutivo per mezzo del Presidente della Commissione coadiuvato dal Segretario generale e dal Vice Segretario generale, il potere giudiziario mediante i tribunali ecclesiastici. Ma va anche aggiunto che dal 1984 Giovanni Paolo II ha conferito alto e speciale mandato al cardinale Segretario di Stato di rappresentare il pontefice nel governo civile dello Stato, compresi i poteri inerenti alla sovranità temporale.

    Lo SCV gode di personalità giuridica internazionalmente riconosciuta, è membro a vario titolo delle organizzazioni internazionali, partecipa alle conferenze fra gli Stati, dispone di una vasta rete di relazioni diplomatiche con i governi, costituita da poco meno di duecento nunziature. In ragione della duplice natura della Santa Sede, che al contempo è a capo di uno Stato e del cattolicesimo, i nunzi hanno una doppia funzione: rappresentare il Pontefice presso i rispettivi Stati e presso le Chiese locali. Trattandosi di un enclave interno al territorio italiano, lo SCV è dotato di tutti i servizi necessari al suo funzionamento (poste, telegrafi, telefoni, ferrovia e altri), garantiti da accordi bilaterali via via stipulati con l’Italia e raccordati agli analoghi servizi italiani.

    Al suo interno, oltre ai Palazzi apostolici, alla sede del Governatorato e di altri uffici e servizi, si trovano l’Archivio Segreto, la Biblioteca Apostolica e i Musei Vaticani, tra le istituzioni culturali più importanti del mondo per la ricchezza, l’importanza e l’antichità del patrimonio conservato, frequentate da studiosi e visitatori provenienti da ogni paese; la Tipografia Vaticana, affidata ai salesiani; il giornale L’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede; la Libreria Editrice Vaticana e altre istituzioni legate alle necessità della Santa Sede. Dal 1984 l’intero territorio dello SCV è stato incluso fra i siti dichiarati patrimonio dell’intera umanità per la sua importanza storica, culturale, artistica e architettonica.

    Fonti e Bibl. essenziale

    F. Cammeo, Ordinamento giuridico dello Stato della Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1932 (riedizione anastatica, Lev, 2005); W. Schulz, Leggi e disposizioni usuali dello Stato della Città del Vaticano, 2 voll., Pontificia Università lateranense, Roma, 1981; P.A. d’Avack, Vaticano e Santa Sede, a cura di C. Cardia, Bologna 1994; G. Barberini, Chiesa e Santa Sede nell’ordinamento internazionale. Esame delle norme canoniche, Giappichelli, Torino, 2003; Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, 1929-2009. Ottanta anni dello Stato della Città del Vaticano, Città del Vaticano-Biblioteca Apostolica Vaticana, 2009; Id., Lo Stato della Città del Vaticano. Atti del Convegno sugli 80 anni (12-14 febbraio 2009), Lev, 2010; N. Picardi, Lo Stato Vaticano e la sua giustizia, Cacucci, Bari, 2009; A.C. Jemolo, Chiesa e Stato in Italia negli ultimi cento anni, Einaudi, Torino, 1971; R. Pertici, Chiesa e Stato in Italia dalla Grande Guerra al nuovo Concordato (1914-1984), il Mulino, Bologna, 2009.


    LEMMARIO